segunda-feira, 22 de dezembro de 2008

Punti di vista

Recentemente sono stato in Torino per vacanza. Come sempre accade mi incontro con gli amici ed i parenti e, tra loro, ci sono Marco, Paola, Rudy, Serena (Alberto,Daniele, Paolo, Nunzia... mancate sempre! :-( ) con cui ho condiviso uno splendido percorso politico, a livello partitico ed associativo.

Conversando di fronte ad un buon vino friulano (spero di non sbagliarmi) siamo capitati su una mia posizione in merito alla scelta di Marco di aderire al PD, pubblicata sul forum.
Tralasciando i toni melodrammatici del mio testo, vorrei riflettere sul contenuto.
Ad un certo punto la nostra esperienza di Giovani dell'Unione e' venuta smorzandosi, per la delusione di alcuni di fronte all'atteggiamento dei partiti, per la scelta di dedicarsi al proprio partito per altri. Ciononostante lo spirito e gli obiettivi sono rimasti forti in molti di noi, come testimoniato dalla passione con cui alcuni di noi si sono lanciati nell'esperienza di Solaris.
Nel momento in cui il progetto di un nuovo partito riformista centrista Serena e Rudy, non senza attenta analisi e riflesisone, hanno creduto nel progetto e nel candidato a segretario che questo progetto rappresenta. Anche Marco, successivamente, ha aderito al progetto, entrando nel partito.

Non metto in dubbio che l'idea di una forza politica nuova, o presunta tale, che si propone di dare nuovo slancio alla partecipazione dei cittadini e di svecchiare la politica partitica sia allettante e attragga le forze giovani del Paese. Tolta l'idea, il progetto, nei fatti vedo poco di nuovo nel PD; nella prassi politica e nella dirigenza, una semplice somma dei vecchi apparati, fatto di persone che nella maggior parte della propria vita ha svolto la professione (se tale la vogliamo considerare) di politico.
Questo partito ha abbracciato entusiaticamente l'idea della fine della Storia dopo il 1989, della nascita di una nuova era in cui l'unico contesto e' quello dell'economia di mercato, in cui il conflitto tra classi, tra interessi divergenti non esiste piu'. Un visione, a mio avviso, miope e totalmente scollegata dalla realta', sintomo di un forte distacco dalla realta' di un ceto politico che tende sempre piu' alla casta (privilegiata). Ipocrita ed ingenuo candidare al governo un sopravvissuto di una strage sul lavoro ed alcuni rappresentanti di una classe imprenditoriale che fa pressione per ridurre al minimo le tutele ai lavoratori, tra cui le norme sulla sicurezza. Caso mai il PD avesse vinto le elezioni quale tendenza avrebbe prevalso? La tutela del lavoro e dei lavoratori o l'eliminazione dei cosiddetti lacci e lacciouli a scapito dei milioni di lavoratori (operai, impiegati, creativi...)? Il rafforzamento dello stato sociale, della scuola e sanita' come servizi pubblici universali o la logica della privatizzazione nella convinzione secondo cui il privato funziona meglio (questa grave crisi economica, come nel 1929, nasce proprio dall'eccessiva liberta' fornita all'imprenditoria privata)? L'adeguamento dei salari al costo della vita o la progressiva compressione dei medesimi e precarizzazione del lavoro?

A scanso di equivoci, con questa mia riflessione non intendo effettuare un'apologia di una Sinistra frammentata in vari partiti e che sembra non presentare progetto interessante ed valido di societa', concentrata sulle proprie lotte interne.

sexta-feira, 19 de dezembro de 2008

calma surreale

Sono seduto alla mia scrivania, in un momento di totale assenza di lavoro. Oltre a me solo Gerda, la mia collega che interrompe un lungo silenzio con una telefonata e poi torna quieta...
Sara' il buio che lentamente inizia a scendere sulla citta' (alle 2:30!!!), o la prossimita' del Natale, per cui molti gia' sono in vacanza o la crisi che, senza che me ne accorgessi ha falcidiato i lavoratori di qusta via... quale che sia il motivo, ma oggi la calma e' surreale, mi vien voglia di appisolarmi su una delle poltrone, sotto le lucine intermittenti che abbiamo installato stamani in ufficio... che rilassante...

Ormai sono in questo ufficio da oltre quindici mesi, non molti forse, ma sufficienti da farmi sentire a mio agio in questo pomeriggio sonnolento e pensare al prossimo futuro, al nuovo lavoro. Ancora due giorni e non mettero' piede in questa stanza, forse per sempre. Che effetto strano. Non mi era mai capitato prima, magari perche' sapevo che avrei affrontato un'esperienza a tempo determinato (Brasile) o perche' mi apprestavo a lasciare una situazione scomoda o spiacevole... non so definire se ci sia tristezza, malinconia per il passato o semplicemente timore per il futuro in tutto cio'...

terça-feira, 23 de setembro de 2008

Brividi

Facciamo l’ipotesi che ci sia al potere un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione. Non vuole fare la marcia su Roma ma vuol istituire una larvata dittatura... Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. Allora il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. E comincia a favorire le scuole private.
Piero Calamandrei. Discorso al III congresso dell’associazione a difesa della scuola nazionale a Roma l’11 febbraio 1950. (da Internazionale)

sexta-feira, 29 de agosto de 2008

Oggi ho letto suilManifesto del 28 agosto la seguente notizia:

Contrariamente a quanto propagandato dal centrodestra, l'immigrazione non aumenta il tasso di criminalità in Italia. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Paolo Buonanno, dell'università di Bergamo, con la collaborazione di Milo Bianchi, della Paris School of Economics, e Paolo Pinotti, della Banca d'Italia, e presentata nel corso del convegno dell'European economic association (Eea) e della Econometric society (Esem) presso la sede dell'università Bocconi di Milano. Lo studio ha preso in considerazione i dati sul numero di immigrati sia legali sia illegali (in questo caso si tratta di clandestini che sono poi stati regolarizzati) e dei reati commessi nelle province italiane nel periodo che va dal 1996 al 2003. Come ha spiegato Paolo Buonanno, «attraverso l'uso di tecniche econometriche, abbiamo notato che tra il fenomeno dell'immigrazione e la criminalità non c'è alcun nesso causale ma una correlazione dovuta a un terzo fenomeno che può essere, per esempio, la ricchezza». In sintesi, quindi, i cittadini provenienti da altre nazionalità sono attirati da quei territori dove si trovano maggiori opportunità di lavoro, ossia le province. E proprio queste zone sono le stesse mete della delinquenza, attirata dalla ricchezza degli abitanti. I due elementi, quindi, sarebbero vicini ma non interconnessi. «Abbiamo notato - conclude Buonanno - che, contrariamente alla percezione generale, in linea teorica non c'è stato un aumento diretto della criminalità in seguito alle ondate di immigrazione in nessuno dei reati che abbiamo preso in considerazione, ossia reati contro la persona, contro il patrimonio e traffico di droga.


Un po' di contro-informazione non fa male.

sábado, 19 de julho de 2008

Il tesoro dell'emigrato

Spesso e volentieri si sentono miei connazionali lamentarsi dell'Inghilterra: chi per il clima, chi per la riservatezza degli autoctoni, chi per il cibo.

Effettivamente raramente qui, in Londra, si superano i 25 gradi e nel corso della medesima giornata si passa da un sole caldo all'acquazzone; più volte nella stessa giornata.

In un anno non ho ancora compreso quale cibo sia tipicamente inglese, in una città ove sono presenti centinaia e centinaia di ristoranti di Paesi differenti: italiani, francesi, spagnoli, brasiliani, polacchi, indiani (del su, del nord...), pachistani, bengalesi, vietnamiti, cinesi, thailandesi, messicani... basta non terminerei più. Una chicca: oggi ho scoperto non lontano da qui un ristorante svedese. !?
Lo scorso inverno vivevo con una ragazza svedese che, alla domanda su quale cibo fosse tipico della sua nazione, mi rispose: panini e patate. Spero il ristorante offra qualcosa in più.

Nonostante sia scoppiata l'estate da almeno un mese, non sono riuscito a trovare festival con grigliate ed i dehors sono più timidi rispetto all'invasione, forse neanche regolamentata, che si può notare in Torino o Roma.

Ciononostante non credo sia corretto, soprattutto per coloro che vivono qui, lamentarsi oltremodo. Difficilmente da noi, fatta forse eccezione per Milano e Roma, si può entrare in contatto con una tale varietà di culture, tradizioni culinarie, abitudini e, dal momento che tutti siamo più o meno di passaggio qui, fare tesoro di tutto ciò non potrà che renderci più ricchi, speciali in qualche modo, una vota rientrati nelle nostre realtà

sábado, 12 de julho de 2008

vergogna di essere italiano

Di ritorno da un breve soggiorno in Italia, ho avuto modo di riflettere sull'evoluzione della societa' italiana, alla luce dei drammatici eventi dell'ultimo anno.

Condividendo la mia vita con Daniel, cittadino di uno Stato extra-UE, dai tratti somatici evidentemente afro-americani, l'involuzione razzista dell'italiano medio mi tocca.
Tengo i contatti con la madrepatria attraverso i siti dei quotidiani, delle riviste e ascoltando Radio Popolare e troppo spesso leggo o sento di come il razzismo sia entrato nel sangue (sempre che non ci sia stato precedentemente) degli Italiani, che mostrano tutta la propria ignoranza parlando di mussulmani che pregano "con il culo per aria" o di rom tutti ladri e sfruttatori di bambini...
Cio' che mi irrita maggiormente e' il fatto che troppo spesso questa rabbia per la precarieta' della vita odierna e' incanalata verso i piu' deboli, anziche' verso coloro che traggono vantaggio dall'erosione dei diritti di cittadini e lavoratori cosi' come dallo sfruttamento di migliaia di stranieri, che accettano pessime condizioni di lavoro e di vita pur di avere una speranza di migliorare la propria condizione.

Sono contento di esser stato obbligato, dall'ottuso ed ipocrita attaccamento della classe politica italiana e di una massa di percoroni ad un'idea di famiglia tradizionale, a lsciare l'Italia. Ho evitato a Daniel di soffrire quotidiane umilazioni e di vivere in una continua precarieta', dipendendo dal datore di lavoro per poter permanere sul territorio italiano...

Sono estremamente spiaciuto per l'arretratezza in cui il popolo italiano ha deciso di chiudersi, perdendo tempo rispetto ad altri Paesi europei, dove gli standard di vita ed il rispetto della civile convivenza sono palesemente migliori. Mi piange il cuore...

terça-feira, 27 de maio de 2008

looking backwards

Today has been Daniel's first day at his new job.

This morning, and yesterday evening as well, he was very nervous and worried; as usual he does not trust on his skills and on his qualities and this affects him by means of a lot of stress.

After several months we are both working again, we are adding new brick to our path towards a calm life together. A few minutes ago I was sitting in my bed and I thought about the past months in Sao Paulo and in San Mauro and everything seemed to me so far away from this moment we are experiencing. At the same time I feel nostalgic of our life in Brazil, of the friends we have there and glad that those days are completely over; same feeling, but even stronger, when I think about the months in Italy, because we enjoyed ourselves a lot and had no certainty for our future.

[Dan has just told me I love you twice... :-)))))))) ]

When I hear or read news from Italy I am scared and I wonder what would have happened if we hadn't taken the decision of coming to the UK. In nearly two years the Centre-Left government did not manage to change the Immigration law nor to pass any Act ruling same sex couples issue... I wonder what would happened to Daniel, a black gay, in my country, now that racism and intolerance have risen to unpredictable levels...
In some way, I am happy that the person who had promised to provide Dan with a work permit in Italy showed herself what she really is so quickly. Otherwise I would have insisted in following that way...

Let's see... I hope calm and nice days are coming. We both deserve.

quinta-feira, 1 de maio de 2008

Ne e' trascorso di tempo...

Diamine... ! Un paio di giorni fa Dan ed io abbiamo aperto il nostro blog e realizzato che da tempo memorabile non lo aggiorniamo.... che vergogna!

Da quel 28 febbraio, ultima data in cui abbiamo scritto, sono cambiate moltissime cose nella nostra vita, fortunatamente in meglio. Quella piu' significativa e' la sottoscrizione della Civil Partnership oltre un mese fa, il 29 marzo. Ancora oggi mi pare strano se ci penso...

quinta-feira, 28 de fevereiro de 2008

Today


Today is a very special day in my life. All the fight and suffer of the last months was awardee in a packet with the visa that will allow me to finally be with Simone again.
It seems to be a dream and many times in my day I feel fear to wake up. The consulate finally recognises that we are a family and now we have the permission to register this union.

It was a long way since a felt for the first time that I love Simone and I felt fear of the future. Now we have this light saying that everything can be finally OK. This is so amazing that I feel wordless.

I just would like to say thank you to all the friends that supported us in this difficult months. Thanks to our lawyer that guided us through the trick process and I thank Simone that give me unconditional love.

I love you, gatinho de botas.


domingo, 24 de fevereiro de 2008

Hope

That's somethings in your life that you try very hardly to hide from the people and, mainly, from your own conscience. Things that you are shame of, worried of.
Even if you cannot fully understand those things you know, instinctually, that someday you will have to face and maybe live with.

Since the last days of the last year I've being systematically avoiding to write in this diary because every time that I do it seems like the fear is taking control.

The people that follow our news knows that we made a new application. In this moment the application is waiting for a analyses from some consulate's officer. It's so weird to think about it.

I constantly imagine the packet in some dark corner of a busy office, waiting. Inside it, all our hopes and dreams. Our love and commitment. Our tears, fears, expectations. Our time apart, our hard work. Our will to stay together. All of it inside the packet in a dark corner.

In some moment some officer will take this heavy packet and he will open it. He will read it and will see the pictures. He will analyse the bank statements, will see my portfolio, will search evidences and will finally, in a divine act, determinate if we are worthy to be happy.

Isn't weird? Is this fair? He doesn't know us. He never felt what we fell or had a terrible sleepless night wondering how would be his next day apart of the love of his life but the power to make our nightmare something permanent or give us the freedom to live was given to him.

Simone says that if the answer were negative he wants to came to Brazil and try the life here but how can I demand it from him after read his last post? After all the problems that he had to stabilise himself in London how could I say to him "hey, give up this your conquests and came to live a non perspective life in Brazil"? How can I pull him out from there when he is finally fitting in?

At this point I figure out that this is the question that I fear and that I hardly try to hide from myself. That I'm shamed of. Because I don't know if I could resist to ask Simone to do not give up from me but I love him too much to want him to live a bad life in a foreigner country when he can be happy there, where he is. I do never doubt about Simone's love. He already gave me all the proves about it. I just wanted him to be happy. I wanted to protect him from the pain. Protect him from the suffering.

We still have 9 days. I can just pray God to let me go back and see my Simo again.

I'm afraid but I hopeful too. And the hope needs to be bigger than the fear. We will meet again and when I see Simone's eyes I will be sure that all the suffering was nothing.
I will him and I will never be forced to be apart him anymore.

I will follow what Simone says. I will put all my positive thinking on it. I will believe that it will work. I have to work. We deserve a happy ending. We deserve it.

Simo, I love you.

treno

Il tempo corre. Da tempo non correva così... spero che mi porti buone nuove. Sono quattro mesi che vivo separato da Daniel, senza sapere quando e come terminerà questa separazione. E' pesante e mi chiedo come possa essere possibile che in questi tempi di millantata efficienza e di riduzione della burocrazia, quest'ultima possa ingerire ed influenzare così pesantemente la vita altrui.
Non nascondo di aver provato odio, odio puro, in queste ultime settimane.

Poco a poco la mia vita sociale sta crescendo, fortunatamente. Sto riprendendo la mia partecipazione attiva nella società e questo, come conseguenza positiva, porta la possibilità di incontrare e frequentare persone nuove. Il fatto di trovarmi in Londra, poi, fa sì che possa entrare in contatto con persone provenienti da nazioni differenti; questo dà molti punti alla città. In Torino questo, purtroppo, non è possibile; per la minore presenza di stranieri (povera Lega...) e per la chiusura mentale che ci porta a chiudere in comunità...

Oggi ho appreso una notizia che mi ha rattristato molto. Steve si è candidato nel coordinamento del PD sanamurese. Steve... un compagno! Che ha sempre votato Sinistra!
Dove va il mondo? Dietro ai padroni?????!!!!!!!

Un po' di fiori per il mio gatto e per gli amici che leggono.


sábado, 16 de fevereiro de 2008

giornata di sole + little advice

Per il secondo fine settimana consecutivo, qui a Londra godiamo di un sole splendente e di un cielo terso. A differenza della scorsa domenica, oggi la temperatura non è mite, trovandosi più in linea con quanto ci si aspetterebbe da febbraio.

Sto facendo un po' di amicizia con Piotr e Felipe, due ragazzi che vivono con me. In realtà Felipe è qui in vacanza, per trascorrere un po' di tempo con Piotr, con cui ha una relazione da quasi due anni.
Questo fa sentire il mio gattino, Daniel, meno sicuro e un po' più geloso. Mi spiace molto, perché io non faccio altro che pensare al giorno in cui torneremo a vivere insieme; spero che ciò accada presto, prestissimo. Fatico a vedere quali ragioni potrebbero addurre per negarci il visto. Questa volta, a differenza della precedente domanda, abbiamo collocato la parola single nello stato civile di entrambi. Sì... è ridicolo, dal momento che se stiamo chiedendo un visto di "proposed civil partnership" tutto siamo meno che single. Del resto pare che la denominazione di "unmarried partner" si applichi legalmente solo a coloro che convivono stabilmente.
La burocrazia è priva di alcuna logica, no?

To English speaking readers: in case you submitted an application for a proposed Civil Partnership visa, e careful. Even though you think that "unmarried partner" suits your status of someone in love with another one, from a legal point of view this could be interpreted differently and make your application be treated under the wrong paragraph.

quarta-feira, 30 de janeiro de 2008

un mese di silenzio

Nonostante i miei buoni propositi iniziali, ho trascurto per un mese questo mio diario. Lo facevo anche quando alle medie eravamo obbligati a tenerne uno per le vacanze, ma questa volta è stata una mia richiesta...

Un sacco di eventi sono accaduti in questi giorni di silenzio. Tranne nella nostra vicenda consolare. L'avvocatessa ha bisogno di una spintarella quotidiana prima di attivarsi e così, tra una menata e l'altra siamo alle soglie di febbraio. C'è da dire che la signora è anche un po' bugiardella, nonostante io sia un cliente pagante ed esista la deontologia professionale. Ma per quieto vivere taccio.
Chissà che in questi giorni non si dia una mossa...

Io ho molta nostalgia di Daniel. Sono più di tre mesi che non ci vediamo, abbiamo festeggiato i nostri due anni insieme lontani. La cosa mi logora, avrei voglia di prendere a calci in culo un buon numero di persone... è scritto nero su bianco che questo sia un mio diritto, ma poi dobbiamo patire come animali per averlo.. alla faccia del diritto!!!

Intanto la data della civil partnership è fissata, spero che questo serva a dare una scrollatina a tutti. Ogni tanto penso a quel giorno. Ma poi lascio da parte i pensieri, per paura di dovermi disilludere un'altra volta e soffrire maggiormente.

Vedremo... non so se essere ottimista o meno.