Terzo giorno del nostro blog...
Oggi ho traslocato. Dalla spaziosa stanza doppia di Jamaica Street alla più londinese ed angusta singola di Wyllen Close.
Sono finalmente riuscito ad effettuare il cambio di indirizzo in posta, dopo tante peregrinazioni. Forse perché ho trovato un'impiegata eno burocrate degli altri... in fondo devi dimostrare la tua identità ed avere un documento ufficiale (bolletta, contratto, estratto conto) con il tuo nome e l'indirizzo e le migliaia di lettere ricevute da banca dopo l'avvio del conto direi che, a mio giudizio, siano sufficientemente ufficiali...
Prossimamente mi avventurerò in un altro meandro della burocrazia britannica, ovvero l'ufficio dell'immigrazione compentente per la registrazione del domicilio degli stranieri. Come cittadino UE non mi è richiesto di versare una quota e questo direi che è un bene; anche i documenti che devo produrre sono numericamente inferiori di quelli richiesti agli extracomunitari. La UE non è il miglior mondo possibile, ma ci dà piccoli privilegi che ci rendono la vita meno pesante.
Come da un po' a questa parte, il tempo è variabile tendente al grigio.
Mio padre mi ha raccontato che in Torino si potevano vedere le montagne imbiancate oggi; mi manca quel tipo di panorma, così come mi mancano alcuni elementi caratteristici dell'autunno come l'odore delle caldarroste ed i cachi sulle bancarelle. Talvolta penso che i difetti dell'Italia come società sono compensati dalle bellezze naturali e storico-artistiche che troviamo un po'ovunque nel BelPaese.
Mia mamma teme che io non torni più in Torino. A questo punto non so cosa dire, non posso prevere il futuro. Certo che in termini di possibilità di lavoro per me e di regolarizzazione per Daniel non è che la mia città e la mia patria in genere offrano molto; a fronte di una vita precaria in Italia, il Regno Unito sembra promettere una maggiore stabilità ed un benessere più saldo... Vedremo. In fondo sono qui da appena tre mesi, sebbene io abbia l'impressione che ne siano trascorsi almeno il doppio.
Ora devo cercare una catena solida per la bici. Pare che qui ne rubino molte e che il tipo di cavo in mio possesso sia di facile manomissione; mi chiedo cosa sia sicuro, in realtà, d momento che due anni fa in Torino mi rubarono una bici tranciando un cavo molto spesso e avvolto in una struttura metallica.
Qui la bici è molto utile, per evitare il costo dei trasporti pubblici (ma non dovrebbero essere per tutti in quanto pubblici?) e per essere rapidi negli spostamenti. Ci sono molte persone che la utilizzano, vestiti di tutto punto e dotati di un sacco di luci per non essere investiti. Sembrano alberi di natale ;-)
sábado, 27 de outubro de 2007
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